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IL GATTO HA L’ALITO CATTIVO, CAUSE E RIMEDI

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I gatti sono animali puliti ma non sono infallibili, infatti anche a loro capita di soffrire di alitosi. Se il vostro micio ha il fiato pesante individuatene quanto prima le cause, in modo tale da trovare la cura e fargli tornare l’alito profumato.

Alitosi del gatto, quali sono le principali cause?

È stato stimato che circa 7 mici su 10 possono soffrire nel corso della loro esistenza di alitosi. Questo disturbo si presenta soprattutto negli esemplari adulti, a causa di una cattiva alimentazione, di una scorretta igiene orale e nei casi più estremi per colpa di malattie al fegato, ai reni e allo stomaco. Esistono, poi, anche cause diverse: l’alitosi può dipendere da infestazioni parassitarie soprattutto nei gattini, da una cattiva digestione e da infezioni alla gola. Possiamo quindi riassumere così le tre cause principali dell’alitosi del gatto:

  1. problemi di origine orale e dentale.
  2. problemi intestinali.
  3. problemi digestivi.

Come valutare la gravità dell’alitosi

Se il gatto soffre di alitosi è giusto portarlo dal veterinario, affinché possa accertarsi sul suo stato di salute escludendo eventuali patologie gravi. Se, ad esempio, si notano alcuni segni, come la diminuzione dell’appetito, il rossore e il gonfiore delle gengive, produzione di tartaro di colore marrone associato all’aumento della salivazione, ci troviamo in presenza di qualcosa che va oltre la semplice alitosi da cattiva alimentazione, per cui il felino ha bisogno di una cura specifica con urgenza. Qualora il dottore riscontrasse una stomatite in stadio precoce, il gatto guarirà piano piano modificandone la dieta, in caso contrario ci ricorrerà a delle soluzioni più aggressive come l’uso dei medicinali.

Come contrastare l’alito cattivo del gatto

Per evitare che il micio abbia l’alito cattivo è importante agire nel senso della prevenzione. Se il gatto è particolarmente collaborativo si può rimuovere lo sporco manualmente, lavando i denti del peloso almeno tre volte a settimana, utilizzando uno spazzolino classico oppure uno di quelli da indossare sul dito.

È opportuno rivedere anche la dieta del gatto, preferendo i croccantini al cibo umido. In commercio ci sono quelli appositamente studiati per ridurre il depositarsi della placca batterica che è alla base della formazione del tartaro e della conseguente “fiatella”.

Un altro accorgimento è quello legato all’idratazione: è indispensabile far bere al gatto almeno 300-500 millilitri di acqua al giorno, in modo che rimuova poco per volta i batteri maligni presenti sulla lingua; per incentivarlo a bere cercate di fargli trovare sempre delle ciotole d’acqua fresca in giro per casa.


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