Quella del Sacro di Birmania può facilmente essere considerata una tra le razze di gatti più affascinanti, tanto quanto la leggenda che avvolge le origini di questi stupendi felini.
Si racconta che secoli fa, in Birmania, esistesse un monastero in cui i sacerdoti Kittah veneravano Tsun Kyan Kse, la dea con il corpo dorato e gli occhi azzurro zaffiro. Nel monastero viveva anche Sihn, un gatto bianco con gli occhi gialli che il sommo sacerdote teneva come oracolo. Un giorno il luogo sacro venne attaccato dagli infedeli, che uccisero i monaci, compreso il sommo sacerdote. Mentre l’uomo stava morendo, Sihn salì sopra il suo corpo e fissò il volto della dea, che lo trasformò: il mantello divenne dorato come il corpo della dea stessa, con le estremità brune del colore della terra e solo le zampe, che poggiavano sul corpo del sacerdote, rimasero bianche in segno di purezza. La dea gli donò anche ciò che aveva di più bello, ossia gli occhi del colore degli zaffiri più puri.
Questo è il mito da cui si narra abbia avuto origine la razza del Sacro di Birmania. Ed è difficile non crederci, visto il fascino di questo felino che riesce a stregare tutti con i suoi occhi azzurro intenso e il pelo del colore del Siamese. Principe dei mici a pelo semi-lungo, è un gatto elegante, dal portamento nobile, di medie dimensioni e con un manto soffice e vaporoso.
La cura del mantello non è particolarmente complessa perché raramente si annoda o arruffa: è facile da pettinare, ma occorre stare attenti a non rovinare il pelo sottile con movimenti troppo energici. I caratteristici guanti bianchi delle zampe vanno mantenuti sempre puliti, lavandoli e asciugandoli delicatamente e passandoli con una spazzola per lasciarli candidi. Il sottopelo non è particolarmente folto, perciò potrebbe soffrire il freddo se lasciato all’esterno con temperature troppo rigide.
Anche il carattere del gatto Sacro di Birmania rispecchia il suo aspetto così dolce e principesco: possiede, infatti, un temperamento mite e affettuoso, ama essere coccolato dalla famiglia e soffre se viene lasciato troppo a se stesso. Vista la sua indole tranquilla, si adatta a vivere bene anche in appartamento, meglio se dotato di un piccolo giardino (messo in sicurezza), di un terrazzino o comunque di una spaziosa area giochi con un mobile tiragraffi in cui possa sgranchirsi quando ne ha bisogno.
Questo micio è certamente molto bello, ma non è adatto a chi cerca un gatto “soprammobile”: il Sacro di Birmania ha una personalità forte, si lega particolarmente al padrone ed è molto socievole. Per queste ragioni, è adatto a chi cerca un compagno di vita capace di dare il suo affetto in modo totale ma anche discreto.