Continua il nostro viaggio alla scoperta del mondo delle unità cinofile e dei cani da soccorso; dopo aver approfondito il lavoro dei cani da ricerca in superficie, è arrivato il momento di conoscere il compito dei cani da ricerca su macerie, che specialmente negli ultimi anni, dopo i tragici terremoti avvenuti nel nostro Paese, ci siamo abituati a vedere in azione.
Come ci hanno confermato i nostri amici della Federazione Italiana Cani da Soccorso di Valdagno, l’affiatamento tra uomo e cane è sempre un requisito essenziale per riuscire a portare a termine un’operazione di salvataggio, e soprattutto è fondamentale che questa relazione sia positiva, fiduciosa e alla pari.
Non esistono razze più adatte di altre, ciò che conta è che il cane abbia un carattere equilibrato ed una buona tempra, ottime qualità olfattive e un fisico agile, che gli permetta di lavorare in terreni accidentati per intere giornate. Tra i migliori troviamo i meticci, il Pastore Maremmano, il Labrador, il Pastore Tedesco e il Border Collie.
Grazie al loro olfatto sopraffino, possono infatti individuare con rapidità persone sepolte dalle macerie, accelerandone il recupero e aumentandone le possibilità di sopravvivenza. I cani sono quindi elementi insostituibili durante le azioni di emergenza, quali i terremoti o le catastrofi naturali.
Come avviene l’addestramento? La fase di training, in genere, avviene tramite il gioco e le tecniche del rinforzo positivo, ogni qualvolta che il peloso risponde in maniera corretta al comando, viene premiato. I quattrozampe vengono addestrati a fiutare l’odore umano, ma non è così semplice perché dipende molto da come sono crollate le macerie e da quanti spazi d’aria ci sono, più c’è spazio più è facile per il cane percepire gli odori per cui è stato addestrato.
Le esercitazioni vengono svolte in campi macerie attrezzati creati ad hoc o in ampi spazi all’aperto. Per esempio, il gruppo di unità cinofile FEDICS è solito fare delle sessioni di addestramento presso il Forte Sommo Alto, in Folgaria: si tratta di una fortezza costruita durante la Prima Guerra Mondiale, ed è una location perfetta per simulare un ambiente terremotato. Non è facile destreggiarsi tra cunicoli stretti e bui e tra le rovine, ma è sicuramente decisivo per imparare il mestiere sul campo ed abituarsi alle situazioni più rischiose.
Per regolamento è proprio Fido il primo a poter “calpestare” le macerie, in quanto è veloce, leggero e ha maggior equilibrio anche in terreni sconnessi e pericolanti. Nel momento il cui individua la persona sotto i detriti, il suo compito è quello di lanciare il segnale e comincia ad abbaiare, in questo modo segnala la presenza di un disperso. Solo a questo punto il peloso viene allontanato e intervengono i soccorritori.
I cani da soccorso sono davvero coraggiosi, capaci di sfidare situazioni improbabili e pericolose, come le scosse e la polvere provocata dai crolli, pur di salvare vite umane. Il loro non è un lavoro semplice, ma sappiamo bene quanto siano degli animali altruisti e generosi pronti a tutto – anche a sacrificarsi – pur di aiutare chi è in difficoltà! Un grazie sincero!