Il periodo natalizio è pieno di storie e leggende.
Tra queste ce n’è una che spiega il rapporto tra il gatto e la befana.
La leggenda del gatto epifanico
Nell’immaginario comune il gatto e la befana sono legati. Questo particolare legame ha fondamenta in un’antica leggenda che, tra l’altro, scioglie i timori intorno alla figura del gatto nero.
Cosa racconta la storia del gatto e della befana?
La leggenda narra che, un tempo, esistessero solo gatti tigrati, ad eccezione di quello della befana, tanto nero che, di notte, se ne potevano distinguere solo gli occhi. Il gatto accompagnava la befana nel suo lungo viaggio la notte tra il 5 e il 6 gennaio, dopodiché andava in letargo fino all’anno successivo.
Una notte, sporgendosi troppo dalla scopa, fece cadere un regalo. La befana, che prima di allora non aveva mai lasciato alcun bambino senza il suo dono, ebbe l’idea di sostituire il regalo andato perduto proprio con il suo gatto nero, concedendogli una vita di coccole e affetto.
Così, il gatto della befana arrivò nel mondo degli umani direttamente dal camino. Ad aspettarlo c’era un bambino stupito ma felicissimo per il nuovo arrivo. La mamma e il papà non poterono che assecondare tale entusiasmo e il gatto entrò a far parte della famiglia.
Il gatto nero è simbolo di gioia
La leggenda del gatto e della befana ci dimostra come l’alone di mistero e di paura che aleggia intorno al gatto nero non è altro che un’assurda superstizione. Il gatto nero, infatti, è simbolo di gioia e allegria, perché ha portato felicità nella casa che l’ha accolto.
La storia del gatto e della befana non è forse tra le più conosciute, ma ci dimostra come le superstizioni siano sciocche, soprattutto se legate ai nostri amici animali.