Tempo fa vi avevamo parlato di Agility Dog, introducendovi questo sport famoso in tutto il mondo. Si tratta di una bellissima pratica sportiva, dove il binomio conduttore-cane affronta un percorso ad ostacoli cercando di non commettere errori nel minor tempo possibile.
Ma alla base dell’Agility è fondamentale avere un cane disciplinato, cosa che spesso da soli non siamo in grado di ottenere. Ecco perché siamo stati a fare due chiacchiere con
Genny Rigon, Presidente del centro cinofilo WolfSpirit di Gambugliano (VI), per capire perché.
Signora Rigon, presso il suo centro cinofilo WolfSpirit si possono seguire corsi anche di educazione, di Rally Obedience e di Agility. Ci spiega la differenza tra queste discipline?
I corsi di educazione sono importantissimi per conoscere i comportamenti del proprio cane e per costruire il rapporto di fiducia che sta alla base di tutte le discipline cinofile, imparando ad affrontare situazioni diverse in un ambiente controllato.
La Rally Obedience consiste in esercizi, per tutti i cani e per tutti i proprietari, svolti su un percorso obbligato, come in Agility, ma con un approccio più soft.
L’Agility, rispetto alla Rally Obedience, si basa sul motivare il cane al gioco, alla corsa e alla competizione-collaborazione con il conduttore, che tramite l’uso della voce e del corpo accompagna il cane per tutta la durata del percorso.
Qual è il periodo migliore per cominciare il percorso educativo? E per i cani già adulti?
Il periodo migliore per cominciare a educare il cane va dai 2 mesi e mezzo ai 6 mesi, mentre dai 6 mesi in poi si può cominciare con l’addestramento.
Per i cani che sono con noi già da qualche tempo e hanno bisogno di una rieducazione non c’è problema, anzi! Fino agli 8 anni, se il cane è in buona salute, può anche praticare l’Agility.
Che differenza c’è tra educazione e addestramento?
Con l’educazione insegniamo al cane a ubbidire, a gestire le risorse e a “fare il cane”.
Noi nel nostro centro puntiamo molto sull’approccio zooantropologico, cercando di rimediare alla troppa umanizzazione dei nostri amici a quattro zampe.
Durante l’addestramento, invece, insegniamo al nostro amico una disciplina che può essere appunto l’Agility.
È necessario essere un cane di razza per aver buoni risultati con l’Agility e la Rally Obedience?
Assolutamente no! Pepita, per esempio, la mia cagnolina di 9 anni, è campionessa regionale di 6° livello nella Rally Obedience ed è una meticcia!!
Quando gareggiamo insieme, la mia Pepita è felice, scodinzola a più non posso e questo per me è gratificante. È importante far capire che con pazienza, comprensione e coerenza si può fare tutto. Qui noi non usiamo metodi coercitivi perché consideriamo il cane un compagno di gioco, non un mezzo per raggiungere un traguardo.
Che consigli ci può dare per l’educazione del nostro cane?
Il primo consiglio è di non pensare al cibo come il mezzo per costruire un rapporto con il vostro amico. Considerate il cibo come il mezzo iniziale per convincerlo a fare qualcosa, ma poi passate al gioco perché porta al consolidamento di un comportamento che altrimenti si estinguerebbe.
Un altro consiglio che vi posso dare è di usare il trasportino: il cane in natura è portato a scavarsi la propria tana, ma oggi vivendo in casa non è più così, ma la necessità di un posto sicuro dove stare resta. Il trasportino diventa il suo luogo sicuro, il suo rifugio.
A chi consiglia invece attività come la Relly Obidience e l’Agility Dog?
L’Agility la consiglio a chi ha cani più giovani, al massimo fino ai 9 anni e vuole fare uno sport all’aria aperta con il proprio animale. La Relly Obidience invece non ha età, aiuta tantissimo il rapporto cane-padrone.
Grazie a Genny per la sua disponibilità, se siete in zona potete passate a trovarla a Gambugliano, dove sarete colpiti anche dallo spazio aperto, immerso nel verde e tra le colline vicentine dove tantissimi cagnolini trascorrono momenti indimenticabili coi loro padroni.