VUOI EDUCARE UN GATTO? SCEGLI LE GIUSTE LETTIERE PER GATTI

Consigli utili per educare i mici maleducati

Per la maggior parte delle persone capire il gatto è più difficile che capire il cane. Allevato per essere compagno dell’uomo e per svolgere precise attività, il cane è predisposto a ubbidire alle richieste e a imparare i nostri comandi. Ma il micio invece? Come si fa a educare un gatto?

Addestrare un gatto non è semplice, perché per natura è un animale alquanto diffidente, indipendente e non particolarmente goloso, almeno non come il cane, per cui i bocconcini fanno leva solo fino a un certo punto. In ogni caso, è possibile insegnargli svariate cose. Non si potrà addestrare proprio come Fido, ma di certo può essere educato, specialmente se si comincia quando è ancora cucciolo. Vediamo alcuni consigli su come educare un gatto.

IL GATTO NON USA LA LETTIERA

Se il gatto gira per casa è fondamentale che impari a fare i bisognini nel posto giusto, e che continui a farlo. Se persiste nello sporcare in luoghi non graditi, anche dopo che abbiamo provato a insegnargli a usare la lettiera, forse ci sono alcune cose che non gli vanno a genio. Proviamo a verificare:

  • La lettiera dev’essere lontana dalle ciotole del cibo e in un luogo tranquillo, non di passaggio o rumoroso.
  • La lettiera non dev’essere troppo sporca: i gatti amano tenersi puliti e gli odori forti li infastidiscono. Se non pulite la lettiera da un po’, Micio potrebbe scegliere un posto di suo maggiore gradimento. Perciò, oltre a rimuovere i bisognini solidi, almeno una volta ogni 2 settimane conviene cambiare la sabbietta e pulire la cassetta con un detergente non troppo profumato. Anche troppo profumo può infastidirlo…
  • Bisogna capire le preferenze di micio sul tipo di lettiera e cassetta: provate differenti tipi di sabbietta in modo graduale, mescolando il nuovo tipo con il vecchio. Magari il vostro gatto preferisce un materiale più naturale o un diverso tipo di cassetta, ad esempio aperta, chi lo sa!
  • Se ci sono più gatti in casa, il numero ideale di lettiere è pari al numero di gatti più uno. Ognuno deve avere il suo spazio e non infastidire l’altro con i suoi odori.
  • Poco goloso non significa non goloso. Quando il micio fa i bisogni nel posto giusto, un premietto può aiutare a rinforzare il suo buon comportamento.
  • E se ha scelto come toilette un posto preciso della casa che a voi non va bene? Innanzitutto lavate bene ed eliminate gli odori, in modo che non si convinca che quel posto è effettivamente il suo bagno; quindi rendete il posto sgradevole per il gatto, applicando carta stagnola e deodorando con profumi intensi, come oli essenziali agli agrumi o al mentolo.

IL GATTO GRAFFIA I MOBILI DI CASA

Un altro punto fondamentale per la convivenza uomo-gatto è che quest’ultimo non distrugga i mobili di casa. Tuttavia, farsi le unghie è naturale e inevitabile per lui, pertanto seguire qualche regola è d’obbligo.

  • Prima di tutto, prendete dei tiragraffi o un mobile per gatti e insegnate al micio che quel posto è suo: servirà sia a distogliere la sua attenzione dagli altri mobili, sia a fornirgli un posto sopraelevato da cui osservare il territorio, cosa che i gatti apprezzano. In questo modo, saprà dove può andare e sarà anche meno tentato di salire sopra a tavoli o altri posti non consentiti.
  • Se continua a graffiare e lo cogliete in fallo, producete un rumore forte per distoglierlo e portatelo sul tiragraffi.
  • Se i luoghi prediletti rimangono sedie e divani, provate a profumarli con oli essenziali agli agrumi per tenere lontano il gatto. A mali estremi, copriteli con un rivestimento spesso!

Ricordate sempre che punizioni fisiche e urla sono controproducenti, oltre che non appropriate. Ciò che serve con il gatto sono pazienza e comprensione: capire le ragioni di un certo comportamento vi aiuterà a correggerlo. Certo, nemmeno il micio più bravo diventerà mai come Fido, ma chi adotta un gatto lo fa proprio per avere la compagnia di un felino, con la sua indole un po’ più… complicata!

Non è scontato avere l’amore né tantomeno il rispetto di Micio, ma chi sceglie un gatto non lo fa proprio per questo?