Gli animali sono parte integrante della nostra vita quotidiana, a tal punto che li ritroviamo in molti proverbi, espressioni e modi di dire tipici della lingua italiana. Abbiamo realizzato una raccolta di detti popolari che hanno tra i protagonisti i nostri amati cani, gatti, conigli, galline e chi più ne ha più ne metta!
Allodola
Specchietto per le allodole: richiamo utilizzato per attirare l’attenzione in modo ingannevole con lusinghe e prospettive allettanti per poi truffare il malcapitato.
Asino
Lavorare come un asino: lavorare duramente.
Essere un asino risalito: riferito a persone di bassa cultura o di infimo ceto sociale, che si arricchiscono ed esibiscono atteggiamenti arroganti e sprezzanti.
Mettere il carro davanti ai buoi: procedere in maniera illogica nell’affrontare un problema.
Moglie e buoi dei paesi tuoi: è meglio sposare una persona del proprio paese e rimanere fedeli alle proprie tradizioni.
Cane
Essere come un cane bastonato: essere avvilito, mortificato.
Essere fortunato come un cane in chiesa: essere molto sfortunato.
Menare il can per l’aia: discutere di qualcosa senza arrivare a una conclusione, cambiare discorso per non affrontare un argomento sgradito o, più in generale, tirare in lungo qualcosa per prendere tempo.
Can che abbaia non morde: chi fa minacce, brontola e si arrabbia molto non è poi così pericoloso come sembra.
Campa cavallo che l’erba cresce: far passare il tempo inutilmente.
A caval donato non si guarda in bocca: non bisogna criticare i regali che si ricevono.
Andare col cavallo di san Francesco: andare a piedi.
Galline
Andare a letto con le galline: di sera andare a dormire molto presto.
La gallina dalle uova d’oro: per riferirsi a qualcuno che è una fonte inesauribile di ricchezza.
Gallina che canta ha fatto l’uovo: il primo che denuncia un fatto negativo ne è probabilmente responsabile.
Zampa di gallina: avere una pessima scrittura.
Scopare il pollaio: rubare.
Insegnare ai gatti ad arrampicare: volere insegnare qualcosa a chi la conosce bene.
Non c’è trippa per gatti: non c’è alcuna possibilità di ottenere ciò che si chiede.
Attaccare il campanello al collo dei gatti: tentare un’impresa impossibile.
Al gatto che lecca lo spiedo, non affidare l’arrosto: meglio non affidare qualcosa di caro a chi è disonesto.
Avere visto il lupo: rimanere senza voce, come dopo uno spavento.
Il lupo perde il pelo ma non il vizio: con il tempo si può cambiare fisicamente, ma non nel carattere e nei vizi.
Tenere il lupo per gli orecchi: trovarsi in una situazione pericolosa.
Pavone
Coprirsi delle penne del pavone: farsi bello di meriti non propri.
Pecora
Cielo a pecorelle acqua a catinelle: quando le nuvole sono a forma di pecorella si prevede pioggia.
Chi pecora si fa il lupo se la mangia: quando si cerca di sembrare una vittima, a volte lo si diventa davvero.
Pesce
Prendere a pesci in faccia: trattare malamente, senza rispetto.
Fare il pesce in barile: mostrare indifferenza e non assumere una posizione definita.
Non sapere che pesci pigliare: essere indecisi.
Pulce
Fare gli occhi alle pulci: essere molto abile.
Mettere la pulce nell’orecchio: insinuare un dubbio o un sospetto.
Ragno
Stare come i ragni la vigilia di Pasqua: essere in una pessima situazione.
Rondine/Uccello
Una rondine non fa primavera: un bell’evento non significa che sta arrivando un periodo favorevole.
A ogni uccello il suo nido è bello: ognuno ama ciò che è suo.
Essere uccel di bosco: essere fuggiasco, irreperibile.
Far la fine del topo: restare intrappolato e finire in una situazione senza scampo.
La montagna ha partorito un topolino: quando c’è una sproporzione tra il grande sforzo fatto e il deludente risultato ottenuto.
Volpe
Quando la volpe predica, guardatevi le galline: se qualcuno di dubbi costumi fa il moralizzatore, è meglio diffidare di lui.
Queste sono solo alcune delle tantissime espressioni che coinvolgono gli animali utilizzate nel nostro linguaggio! Qual è la vostra preferita?