Una spumosa nuvola di pelo con grandi occhi espressivi: ecco come si presenta il Persiano, il gatto che con il suo aspetto regale può facilmente essere paragonato a un principe tra i suoi simili.
Molto popolare e amato soprattutto per la bellezza della sua pelliccia, che necessita di continua spazzolatura, è il risultato di un’accurata opera di selezione che ha avuto luogo relativamente di recente, dal 1800 in poi in Inghilterra. Il nome della razza di questo meraviglioso felino richiama l’esoticità mediorientale: le sue origini, infatti, sono probabilmente collegate ai gatti a pelo lungo importati in Europa dall’Oriente a partire dal XVI secolo in poi, in particolare al gatto Angora. Dopo attente selezioni, tuttavia, il Persiano, così come lo vediamo oggi, dei suoi antenati del Medio Oriente ha conservato ben poco.
Quali sono allora le caratteristiche di questa razza, tali da renderla tanto particolare e ricercata?
- Il mantello. Il fascino del gatto Persiano è in gran parte determinato dal meraviglioso e setoso mantello, estremamente morbido e lungo in tutte le parti del corpo. In particolare, il pelo raggiunge il massimo della lunghezza nella zona della gorgiera, tra collo, petto e spalle. Tipicamente, la pelliccia ha entrambi gli strati, ossia pelo e sottopelo, folti, sottili e della stessa lunghezza, peculiarità quest’ultima che rende unico il nostro micione. Le tipologie di mantello attualmente accettate e riconosciute sono tantissime e varie, tanto che superano le 200.
- Il corpo. Corto e compatto, questo gattone ha un’ossatura robusta e una muscolatura massiccia. Le spalle sono larghe e forti, così come il torace, mentre le zampette sono corte e caratterizzate da ciuffi di pelo che spuntano fra le dita. La coda è molto ricca di pelo ed è corta in proporzione al corpo. Il peso di questo tozzo batuffolo di pelo varia tra i 3-4 kg delle femmine e i 4-6 kg dei maschi, rientrando in una taglia media.
- La testa. Il musetto di questo gatto è ciò che lo contraddistingue e che sicuramente non lascia spazio a compromessi. Amato o odiato che sia, il suo naso è schiacciato, corto, ampio e con lo stop molto accentuato. La testa nel complesso è larga e possente, con la fronte bombata e piccole orecchie dalla punta arrotondata distanziate fra loro. Gli occhi, poi, sono a loro volta lontani tra loro, tondi, grandi ed espressivi. In base alla varietà di mantello, gli occhi sono accettati nelle tonalità blu, verde, nelle sfumature dell’ocra e anche in colori diversi uno dall’altro.
La razza del Persiano è la sola che può vantare la denominazione “a pelo lungo”, questo proprio perché i suoi esponenti sono stati appositamente selezionati dall’uomo per tale precisa caratteristica. Altre razze di splendidi gatti, quali il Norvegese delle Foreste o il Maine Coon, provenendo da aree molto fredde, hanno sviluppato la loro tipologia di pelo, definibile propriamente “semilungo”, in modo del tutto naturale. A differenza del Persiano, quindi, nella stagione estiva la loro pelliccia sfoltendosi perde molta della lunghezza invernale.
Un tale soffice e meraviglioso mantello, tuttavia, merita attenzioni premurose. La cura del manto del Persiano è fondamentale non solo per mantenerlo morbido e lucente, ma soprattutto per la salute del gatto. Pertanto, per prevenire ed eliminare i nodi è consigliabile pettinarlo ogni giorno; visto il lungo pelo, è inoltre opportuno aiutarlo a tenere pulita la zona attorno ai genitali ed effettuare spesso il bagnetto, addirittura mensilmente se al piccolo felino è consentita l’uscita all’esterno.
La solerte premura di cui ha bisogno è comunque compensata dalle molte soddisfazioni. Di indole pacata e affettuosa, il gatto Persiano è molto pacifico e vive senza problemi anche in ambienti non troppo grandi, come un appartamento. Regale e affascinante, questo “aristogatto” è sempre disponibile a giocare, conservando però in generale un carattere calmo e dolce e affezionandosi molto alla famiglia, da cui pretende amore e cure quotidiane.
Con la sua classica espressione seriosa e la sua magnificente pelliccia, il Persiano sembra proprio evocare l’immagine di un saggio e aristocratico dignitario ottomano, un vero e proprio gatto-Pascià. Come resistere a quest’adorabile, fascinosa e soffice palla di pelo?
Grazie a Beatrice e Bignè per le foto!