L’alimentazione del pappagallo è fondamentale per garantirgli una vita lunga e in salute, infatti, gli errori alimentari sono la prima causa di morte degli esemplari tenuti in cattività.
Una dieta sbagliata per questi volatili è molto dannosa poiché determina deficit e carenze alimentari che li indeboliscono e che possono comprometterne il sistema immunitario, causando molti problemi. Vediamo allora cosa fare e cosa dobbiamo sicuramente evitare.
- SFATARE I LUOGHI COMUNI
La principale convinzione da scardinare su cosa dare da mangiare al pappagallo è che un regime alimentare basato su miscele di semi secchi sia corretto. Questo tipo di alimentazione, semplice e veloce da somministrare, purtroppo manca di elementi nutritivi molto importanti, come proteine, calcio e alcune vitamine, in particolare la A e la C. Inoltre, se è ricca di semi particolarmente oleosi, come quelli di girasole, è sicuramente troppo grassa e calorica.
Un altro credo da sfatare è che il pappagallo sappia gestirsi da solo, scegliendo ciò di cui ha bisogno in modo autonomo. Questo potrebbe valere se l’uccello in questione fosse libero nel suo habitat naturale, ma, avendo a disposizione solo ciò che noi gli forniamo e non avendo l’istinto di un volatile in libertà, non è in grado di scegliere ciò di cui necessita. Probabilmente, preferirà gli alimenti che lo ingolosiscono e gli piacciono di più ma che, tuttavia, potrebbero non contenere i giusti nutrienti, come appunto i semi di girasole o la frutta secca.
Ricordate poi che l’aspettativa di vita di un pappagallo aumenta in proporzione alle sue dimensioni. Per un pappagallo della grandezza di un Ara o di un cacatua raggiungere almeno i 50 anni è un evento normale, perciò, se l’avete nutrito tutta la vita con un misto di semi e muore a 15-20 anni…beh, non pensate che sia stato particolarmente longevo!
- ALIMENTAZIONE CORRETTA
Allora come conviene nutrire il nostro pappagallo? C’è da dire che non tutte le specie hanno le stesse necessità, né le esigenze sono uguali per esemplari della stessa specie ma di età o condizioni fisiche diverse: per questo, prima di modificare la dieta del proprio volatile, è meglio fare una visita e chiedere il parere di un veterinario specialista.
In linea di massima, comunque, fatta eccezione per alcune precise specie di pappagalli, un’ alimentazione varia ed equilibrata va bene, esattamente come funziona per noi. Per questo motivo la dieta del nostro colorato pennuto deve prevedere frutta (eccetto l’avocado che per lui è tossico) e verdura cruda o cotta (meglio se di stagione), legumi misti ben cotti per migliorarne la digeribilità, proteine di origine animale (ad esempio carne magra cotta, pesce cotto, tonno al naturale e uova sode), carboidrati (come cereali cotti, fiocchi di cereali non zuccherati, pasta e riso integrali cotti, patate lesse) e piccole dosi di semi. Frutta secca e semi molto oleosi possono essere eventualmente dati ogni tanto come graditi premi.
Questa alimentazione fai-da-te è senz’altro molto più impegnativa della miscela di semi, ma ne vale la pena per garantire una vita lunga e sana al nostro volatile. Per praticità, è possibile anche preparare il cibo prima e conservarlo in frigorifero: in questo caso, sappiate che il pappagallo preferisce il pasto a temperatura ambiente, quindi è meglio farlo intiepidire prima di darglielo nella sua mangiatoia.
.In alternativa alla dieta casalinga si può metterne in atto una basata su pellet di buona qualità. Un consiglio perché l’animale non la trovi monotona? Integrare con gli alimenti già citati. Il nostro amico, infatti, ha bisogno di varietà nei cibi, non solo da un punto di vista strettamente nutrizionale, ma anche psicologico. Alla lunga mangiare sempre il solito pellet potrebbe annoiarlo. E come biasimarlo??