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ABBANDONO DI PESCI E CONIGLI, UTILIZZATE LE GABBIE PER CONIGLI!

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Non solo cani e gatti purtroppo durante la stagione estiva vengono abbandonati da proprietari senza cuore ed incivili, ma anche altri piccoli animali domestici come conigli, pesci, tartarughe e roditori.

Ogni anno tantissime associazioni animaliste promuovono campagne contro l’abbandono di cani e gatti, ma questo fenomeno che purtroppo non si limita solo al periodo estivo, coinvolgendo anche circa duecentomila “altri animali”.

Migliaia i pesci d’acquario, spesso tropicali che vengono riversati nei fiumi e nei canali alterando seriamente l’ecosistema faunistico fluviale.

Trentacinquemila le tartarughe abbandonate in stagni e laghi; migliaia i serpenti, le iguane e gli animali esotici.

Più di ventimila i piccoli roditori e i conigli da compagnia che vengono lasciati in campagna, invece di garantir loro una gabbietta sicura, credendo erroneamente di non procurargli problemi di sopravvivenza, ma al contrario rendendoli una preda molto ambita per gli altri animali del bosco e del sottobosco.

Nonostante le strutture pet-friendly siano in aumento nel nostro territorio, il problema degli abbandoni non si ferma ed è importante sapere cosa fare se ci troviamo testimoni di un abbandono oppure se incontriamo un animale che ci sembra abbandonato.

Se ci troviamo sfortunatamente testimoni diretti di un abbandono è obbligo morale segnalare la targa e denunciare l’accaduto a Polizia o Carabinieri.

Cani e gatti domestici hanno quasi tutti il microchip, un dispositivo sottopelle contenente i dati del proprietario. In questo caso, chiamando la Polizia Municipale del posto e la Asl Veterinaria per gli interventi sanitari, si potrà risalire al padrone e capire se si tratta di un abbandono o di uno smarrimento. Per quanto riguarda tutti gli altri animali, chiamando le autorità si avranno tutte le indicazioni utili per mettere in salvo la povera bestiola e ad assicurarle il giusto trattamento.

Abbandonare un animale è per la legge italiana un reato punito con la reclusione fino ad un anno e un’ammenda da mille a diecimila euro, oltre che ad essere una crudeltà verso gli animali e un atto incivile.


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